Bolivar, universo graphic novel

Non sono un’esperta di graphic novel, ho sempre ammirato il genere, così come i fumetti, ma non ho mai approfondito. Le poche volte che sono capitata in qualche fumetteria di Milano rimanevo a dir poco affascinata e sentivo una certa smania di acquistare uno, due, tre libri ma alla fine desistevo sempre (a causa anche del prezzo, lo ammetto). La mia conoscenza di Bolivar di Sean Rubin si può dire essere, candidamente e letteralmente, del tutto casuale. Nel lontano novembre 2018, durante uno dei miei tanti girovagare tra i meandri del web, mi sono imbattuta in questo libro che mi ha incuriosito per un motivo in particolare. Il mio bimbo all’epoca si trovava nel bel mezzo della fase “dinosauri” e, letta la trama, non ho saputo resistere.

È la storia di un dinosauro, un vero T-Rex che vive a New York in tempi recenti in un appartamento di un tipico edificio della Grande Mela. Bolivar, questo il suo nome, va in giro per la città indisturbato; compra il giornale in edicola, fa uno spuntino al tavolino di un bar, si reca in libreria alla ricerca di vecchi volumi da collezionare. Nessuno si accorge di lui, perché, cito, “People don’t notice anything”, la gente è troppo presa e indaffarata per notare qualsiasi cosa, persino un dinosauro di dimensioni certo non trascurabili che si muove senza problemi per New York. L’unica ad accorgersi di lui è una ragazzina, Sybil, che cerca in tutti i modi di fotografarlo e così fornire una prova concreta della sua esistenza – poiché, naturalmente, nessuno le crede.

Si tratta di un bel volume in grande formato di 232 pagine, di cui non voglio svelare l’intera trama – basterà dire che diverte e riesce a strappare più di un sorriso. Al momento dell’acquisto, non avevo fatto caso al suo “peso” e non sospettavo affatto cosa avrei avuto tra le mani di lì a qualche giorno. Naturalmente non è un’opera destinata a bimbi piccoli. Sapevo che non sarei mai riuscita a leggere interamente la storia al mio bimbo, ma non era quello il mio proposito. Era la storia di un dinosauro e mi bastava. Sfogliate le prime pagine, non ho avuto dubbi che Federico l’avrebbe apprezzata.

In tutta la prima parte, ma anche più avanti, si può giocare a una sorta di “caccia a Bolivar”. All’interno di illustrazioni eccezionali ricchissime di dettagli e colori, del dinosauro compare un pezzo di coda tra le ante di una porta, o il muso che affiora dall’acqua di un laghetto a Central Park, oppure l’ombra dietro una finestra illuminata. È divertente scovare dov’è Bolivar e, nel frattempo, notare i tanti particolari che compongono le immagini. La vicenda a un certo punto si sposta al Museo di Storia Naturale e si hanno alcune bellissime rappresentazioni delle sale del museo, con gli animali del mondo e i giganteschi scheletri dei dinosauri preistorici. Intanto, finalmente, Bolivar è stato visto e notato da tutti e si trova costretto a nascondersi. Stop agli spoiler 😄.

Proporre questo libro a Federico è stato, diciamo così, un esperimento. Non siamo mai arrivati alla fine e ho sempre abbozzato la storia, mettendola più che altro sul piano del gioco. Ma mi interessava mostrargli qualcosa di molto ricco, una modalità visiva differente tipica del racconto a fumetti, con tanti personaggi, ambienti, situazioni. Col tempo sarà possibile fare un passo in più. Nel frattempo è un libro che va benissimo anche per gli adulti, soprattutto se siete tra coloro che rimangono affascinati dagli scorci di New York. Sean Rubin ne offre alcuni davvero suggestivi.

Ah! Il libro ha avuto molto successo, tanto che sarà realizzato un film d’animazione da BOOM! Studios in collaborazione con Netflix 💥.

Titolo: Bolivar

Autore: Sean Rubin

Editore: Archaia

Tema: per i bimbi è una vera avventura

Da leggere: giocando

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